lunedì 5 gennaio 2009

Il vuoto della politica italiota

...spiegato in questa lettera scritta da una classe di liceali, delusi dopo una visita in senato, ed indirizzata al presidente Napolitano. Ne estraggo qualche frase di esempio, invitandovi come sempre a leggervi tutto l'originale:
Ci stanno insegnando che non bisogna cedere a quella malattia, diffusa fra molti giovani, che è l’«indifferentismo»

Visto il tema molto attuale, la signorina ci ha anche spiegato che eravamo fortunati, in quanto avremmo assistito ad un’importante, se non accesa, discussione parlamentare.
si immagini il nostro stupore, mettendoci seduti, nel vedere che decine di posti erano vuoti, che le tribune a sbalzo erano pressoché deserte e che nessuno di quei pochi signori presenti stava ascoltando il Presidente.

i senatori parlavano fra di loro ed al cellulare con estrema naturalezza, generando un fastidiosissimo brusio di sottofondo, per altro non captato dal Presidente, che neppure tentava di richiamare all’ordine tali senatori.

Molti di loro, concluso il discorso, prendono la ventiquattr’ore e se vanno, senza nemmeno ascoltare la risposta degli altri parlamentari. Altri continuano insistentemente a conversare e come l’esponente del proprio schieramento conclude il discorso si girano e con estrema naturalezza applaudono, senza nemmeno aver ascoltato una virgola dell’arringa.

Come si possono risolvere i problemi dello Stato senza dar loro attenzione? Come si possono trovare compromessi senza ascoltare le opinioni altrui?

«Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione», così recita l’articolo 67 della nostra Costituzione

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